La violenza contro le donne è un affare degli uomini e ci riguarda.
25 Novembre 2007
Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Anche a Catania dopo l’appello nazionale, che un anno fa ha raccolto centinaia d’adesioni, rilanciando una presa di parola pubblica maschile contro la violenza delle donne, è nato un confronto e uno scambio d’esperienze tra gli uomini in relazione con le donne.
Oggi, nella nostra città, contro la violenza sessuata non ci sono più soltanto le donne.
Uomini che provengono da varie esperienze politiche e sociali, prendono finalmente una forte posizione contro la violenza sessuale e per un cambiamento culturale e sociale nei modelli maschili e nei rapporti tra i sessi.
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne del 25 novembre, appena trascorsa, anche a Catania torniamo a chiedere agli uomini di assumersi le responsabilità e l’impegno per un cambiamento che riguardi la nostra vita quotidiana, le nostre famiglie, gli ambienti di lavoro e di studio. Questo ci porta ad affermare che non basta essere genericamente contro la violenza: è necessario denunciarne le radici in una cultura condivisa e diffusa. Non solo solidarietà alle donne oggetto di violenza ma messa in discussione della rappresentazione storica del maschile, del patriarcato, frutto di un retaggio culturale stratificato.
Ci mettiamo in discussione, in prima persona, perché siamo entrati in relazione con la politica delle donne. Siamo partiti dall’analisi del simbolico che c’è dentro di noi, rimettendo in discussione i modelli maschili, criticando la gestione maschile del potere, l’istinto dell’uomo al possesso e nel considerare tutto alla stessa stregua della proprietà privata.
Pensiamo alla necessità di costruire una continua relazione tra i sessi, che parte dal riconoscimento della differenza sessuale e che rimetta al centro gli individui, donne e uomini.
La manifestazione delle donne del 24 novembre, a Roma, è uno stimolo a questo nostro percorso, che vuole essere un lavoro di lungo periodo: di un altro maschile, di un’altra esperienza di sé.
Queste esigenze sono, ormai, irrinunciabili, per questo vogliamo iniziare, partendo da noi stessi, a costruire un confronto e una discussione vera, uomini che si relazionano con il pensiero della differenza e con la libertà femminile.
Pierangelo Spadaro e Luca Cangemi