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domenica 13 dicembre 2020, ore 10.00 – 13.30


L’incontro si svolgerà online attraverso un collegamento su Zoom. Per prenotarvi scrivete a: info@libreriadelledonne.it (indicando nell’oggetto: “Prenotazione ViaDogana3 – 13 dicembre 2020”). La sera prima riceverete il link per partecipare.


Una nuova ondata di pandemia sta dilagando in Occidente, spesso accompagnata da una rivendicazione del diritto alla libertà personale che si esprime con raduni no mask o con la trasgressione di qualunque norma anticovid.

L’unica democrazia occidentale in cui questo non succede è la Nuova Zelanda. La presidente Jacinda Ardern ci sta dando una lezione su come gestire la crisi: ha puntato sulla fiducia e sulla responsabilità, ha fatto circolare autorità creando il “team dei cinque milioni”, cioè ha fatto sentire alla popolazione tutta di essere impegnata a contrastare la pandemia. C’entra che è una donna?

Negli ultimi decenni, senza tanto gridare e senza tanto rivendicare, le donne si sono conquistate la loro libertà. Oggi ci sono e pensano e parlano.

In Italia, mentre a marzo era emerso un “sentire comune” e un senso di riconoscenza nei confronti del personale sanitario, ora serpeggiano sfiducia, rabbia e un individualismo che contrappone categorie, fasce di età, interessi economici in nome della libertà. Che cosa è successo?

In questione, secondo noi, è la concezione stessa della libertà e la sua traduzione in pratica politica: dalla versione classica dell’individualismo liberale, al suo aggiornamento neoliberista, alla torsione operata dal sovranismo trumpiano.

In tempo di pandemia, vogliamo reinterrogarci sulla libertà, a partire dal fatto che il movimento delle donne l’ha ridefinita come “libertà relazionale”, trasformativa di un agire individuale e collettivo e capace di fare i conti con la necessità.


Introducono Ida Dominijanni, Marco Cazzaniga, Marina Santini.